LEGACOOP, IL PRESIDENTE IENGO ALL’EVENTO CGIL LAZIO: “PERCHE’ REALIZZARE COMUNITA’ COOPERATIVE ENERGETICHE ANCHE IN ITALIA E NEL LAZIO”

Le comunità cooperative energetiche non sono una novità assoluta. Sono diffuse in Germania, Olanda e negli Stati Uniti. Già Jeremy Rifkin, nel suo libro “Economia all’idrogeno”, individuava le cooperative come facilitatrici del modello di produzione di energia distribuita“.

Lo ha detto Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio, intervenendo durante l’evento: “Comunità energetiche: il contributo dei territori a tutela del clima e dell’ambiente”, organizzato il 24 novembre dalla Cgil di Roma e del Lazio, durante il quale sono intervenuti anche: Stefano Monticelli, presidente di Federconsumatori Lazio, Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e Lazio, Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio, Emiliano Guarneri, segretario generale Sunia di Roma, Roberta Lombardi, assessora regionale alla Transizione ecologica e digitale, Daniela Patti, presidente di Nuove Ri-Generazioni Lazio, Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio ed Edoardo Zanchini, direttore dell’Ufficio clima del Comune di Roma, Gianna Fracassi, vicesegretaria Generale della Cgil.

Nello spiegare il perché della scelta di promuovere e realizzare delle comunità energetiche in forma cooperativa nel Lazio, il presidente Iengo ha chiarito: “la forma cooperativa è giuridicamente in linea con le caratteristiche previste dalle normative in vigore, compresa quella che rende la comunità un organismo aperto ad ingressi successivi di cittadini interessati- ha ricordato-. Gli obiettivi di una cooperativa sono assolutamente coerenti con quelli indicati dalla Direttiva europea, che sono obiettivi sociali più che profitti finanziari. Stiamo parlando di potenziale maggiore coinvolgimento dei soci, con relativa possibile riduzione del conflitto sociale e ambientale – ha continuato-. Anche la fiscalità può essere un elemento da considerare con i vantaggi previsti con la detassazione degli utili a riserve indivisibili. La possibilità che il sistema cooperativo diventi un valore aggiunto in forza del principio del cooperare tra cooperative. Ed infine bisogna scegliere di creare comunità cooperative energetiche perché la cooperativa, in quanto società di capitali a scopo mutualistico, fornisce una ampia tutela e garanzia ai soci e agli amministratori in termini di trasparenza, condotta della società e responsabilità, rispetto alle altre forme previste dalla normativa”.

Gli esempi concreti in Italia non mancano: dalla cooperativa di Melpignano alla Sole di Ravenna, da Mille tetti fotovoltaici a Sole per tutti di Modena fino alle cooperative storiche dell’arco alpino.

Per promuovere questo modello, Legacoop ha realizzato insieme a COOPFOND, a BANCA ETICA e a ECOMILL una piattaforma denominata RESPIRA, dedicata all’avvio di comunità energetiche rinnovabili in forma cooperativa per supportare gruppi di cittadini organizzati, cooperative e altre imprese, enti pubblici, adeguando la propria offerta a ciascuna specifica comunità, territorio, esigenza, mettendo a disposizione una filiera di partner tecnici e finanziari.

Nello specifico:

• Legacoop supporta i proponenti nell’adempimento degli aspetti normativi e statutari necessari alla costituzione di una CER in forma cooperativa;
• Coopfond offre finanziamenti in forma di equity;
• Ecomill mette a disposizione la propria piattaforma di crowdinvesting per una raccolta di equity partecipato tra cittadini e soci di cooperative;
• Banca Etica mette a disposizione prestiti e altri strumenti finanziari per la realizzazione dei progetti idonei;
• Le ESCo (Energy Service Company) partner si occupano degli aspetti tecnici, dallo studio di fattibilità alla definizione delle migliori scelte impiantistiche.

La visione comune dei partner è che le comunità energetiche sono un nuovo e funzionale modello di coinvolgimento dei cittadini in progetti “energetici” in grado di riportare le persone e le comunità al centro dei processi produttivi, generando benefici di carattere economico, sociale e ambientale, riportando risorse ai territori, con la possibilità di partecipare attivamente alla transizione energetica.

“Le Centrali cooperative stanno investendo molto nella promozione delle comunità energetiche a cui guardiamo con grande interesse perché rappresentano, soprattutto se in forma cooperativa, la giusta sintesi tra gli interessi dei soci cooperatori e gli interessi di una comunità, un modo per contribuire alla sostenibilità ambientale dei consumi di energia, un ampliamento del tessuto cooperativo, da coordinare con l’altra grande opportunità rappresentata dalle cooperative di comunità – ha ribadito Mauro Iengo-.
Per noi poi questo è un tema e un’opportunità intersettoriale. Considerate le possibili piattaforme rappresentate dal sistema COOP e delle cooperative di abitanti (cittadini consumatori), CONAD e cooperative agricole e agro-industriali (piccoli commercianti e imprenditori), le RSA, le zone industriali, etc) e consideratele anche in una logica di filiera intersettoriale”.